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I Tarocchi sono una vera macchina filosofica

Come scrisse Eliphas Levi “i Tarocchi sono una vera macchina filosofica che arresta il vagabondare della mente lasciandole la sua iniziativa e libertà. Sono la matematica applicata all’assoluto, l’alleanza del positivo e dell’ideale, una serie di pensieri esatti come numeri, forse la concezione più semplice e vasta realizzata dal genio umano…”

Questa “presentazione” non può farci che riflettere e sciogliere quella specie di scetticismo che sempre contorna i Tarocchi, che a volte fa sorridere, a volte spaventare ma che contengono indubbiamente un fascino esoterico ed un mistero che ci prendono in ogni caso per mano e che danno alla nostra anima una speranza, una positività ed anche un’irreale certezza di “qualcosa che ci protegga e ci assista, sempre”. Queste sono le umane sensazioni quando si parla di Tarocchi.

Le parole di Levi

Quando Levi parla di macchina filosofica usa senza dubbio un “termine forte” però un termine che arriva subito alla nostra mente, ci fa immaginare questa “grande macchina” che entra nei nostri pensieri e ci aiuta, ci sostiene, ci da speranza ovviamente a chi ci si avvicina credendo in qualcosa “al di sopra, o al di fuori di noi”:  i Tarocchi sono formati da settantotto arcani, ventidue dei qual sono Arcani Maggiori o Trionfi, cinquantasei carte numerali, divise in quattro semi denari, bastoni, coppe e spade dette Arcani Minori.

Gli Arcani Maggiori rappresentano i grandi archetipi e delle forze che si muovono nel macrocosmo, gli Arcani Minori possono essere considerati come la raffigurazione dettagliata delle potenze cosmiche, degli eventi in particolare  e viaggiano nel microcosmo.